Il viaggio della notizia parte 2: le false percezioni dovute ai trend

Il viaggio della notizia parte 2, ovvero cosa accade dopo che il primo articolo è stato scritto

viaggio della notia 2

Nello scorso articolo, abbiamo percorso il viaggio della notizia fino al suo arrivo alle redazioni partendo dal lancio di agenzia.

 

Ora che la notizia è stata scritta può essere sviscerata e approfondita.

 

Già ma con che criterio?

 

Le decisioni vengono prese secondo due criteri fondamentali, lo spazio e l’interesse del pubblico.

 

Cosa intendiamo per spazio?

 

Lo spazio fisico (o tempo se è un servizio in tv).

 

Va da sé che se parliamo di online lo spazio è infinito.

 

A questo punto è bene fare una distinzione fra le testate giornalistiche cartacee e quelle on line.

 

Perché?

 

Non siamo qui per giudicare, ma per capire, quindi sapere le differenze di due strumenti è importante.

 

La differenza fondamentale tra un giornale cartaceo e un giornale on-line è il modo in cui le notizie vengono curate, scritte e pubblicate.

 

Una differenza che è facile da capire: il giornale cartaceo non si può permettere alcun tipo di errore.

 

Pensate a un bell’errore in prima pagina (o dentro) che figuraccia irreparabile!

 

Tutti i giornali, se commettono un errore di contenuto sono costretti a una rettifica (ovvero a un articolo di pari importanza per rimediare al danno): è un processo molto più gravoso da fare su carta, per ovvie ragioni.

 

Quindi è chiaro che nella redazione di un giornale cartaceo ci sia un lavoro di controllo che non tutte le redazioni on-line fanno perché correggere un articolo online è molto più semplice.

 

Attenzione: non facciamo di tutta un’erba un fascio: i quotidiani on-line che fanno un ottimo controllo ci sono eccome.

 

Un’ altra differenza fondamentale riguarda l’aggiornamento degli articoli: ovviamente quelli cartacei non possono essere in aggiornamento come quelli online, quindi le notizie sono fatte e finite.

 

La questione dei soldi nel viaggio della notizia

 

La differenza a cui dobbiamo prestare più attenzione però è il modo in cui i giornali si finanziano.

 

È la più grande e ha segnato una linea ben marcata nell’era dell’informazione. 

 

I cartacei vivono di vendite, entrambe le realtà vivono con finanziamenti e pubblicità, molti anche con abbonamenti, ma l’online a differenza del cartaceo ha una modalità di far fruire la pubblicità che ha cambiato in maniera sostanziale l’informazione.

 

I giornali online come molti blog, guadagnano in base alle visualizzazioni, quindi hanno bisogno che le persone che vogliono leggere l’articolo vadano nella pagina dove ci sono i banner pubblicitari.

 

L’aggancio di solito avviene tramite i social network.

 

Si contano sulla punta delle dita le redazioni online che non usano il social come mezzo per attirare il pubblico sul loro sito.

 

Questo ha portato al fenomeno conosciuto come clickbaiting, ovvero la ricerca dei click a tutti i costi, fatto di titoli accattivanti, spesso purtroppo fuorvianti e non sempre corretti.

 

Non è infatti un segreto che i social non abbiano interesse a far sì che i loro utenti lascino la piattaforma. 

Infatti la maggior parte della persone si limita al titolo e alla parte sopra o sotto al post, cosa che come ho scritto in altri articoli non fa bene a noi e alla corretta divulgazione delle notizie.

 

Questo porta infatti a farsi un’idea approssimativa se non totalmente sbagliata dell’argomento.

 

Per far sì che i lettori vadano a leggere la notizia quindi cliccarci su, i titoli di solito sono studiati per andare a sollecitare la parte più emotiva del nostro cervello.

 

Molti titoli quindi mirano deliberatamente e creare sdegno, rabbia, paura per far sì che il pubblico vada a leggere il contenuto che nella maggior parte dei casi non ha gli stessi toni. 

 

La polarizzazione nell’informazione

 

Con le stesse logiche accade un altro fenomeno, anch’esso molto rischioso: la polarizzazione delle notizie, o meglio di un argomento su cui si concentrano la maggior parte delle notizie scritte.

 

Questo fenomeno se ci fai caso avviene ogni volta che una notizia molto forte, purtroppo molto spesso di carattere tragico o sensazionalistico, viene lanciata.

 

Se ha un buon riscontro verrà riscritta da molteplici angolazioni.

 

Qui entra in gioco il secondo criterio.

 

Pensa ai terremoti, agli attentati, o ai disastri di vario tipo, dove si scandaglia la notizia da tutte le angolazioni, con mille interviste anche a persone non coinvolte che possano dare una loro opinione. 

 

Questo accade non perché la notizia sia più importante di altre, ma perché, per dirla spiccia, è un trend.

 

 Ovvero diventa un argomento sentito, gettonato, di moda. 

 

La ritroviamo ovunque e questo eco ce la fa percepire ancora più gravosa.

 

Ti sarà capitato di vedere che all’improvviso una cosa di cui non si parlava mai, è sulla bocca di tutti e non solo quella, perché vengono tirate fuori mille notizie simili anche passate.

 

Che cosa triste vero?

 

A parità di importanza viene scelta la notizia che è in più trend in quel momento. 

 

Pensa che esistono programmi che permettono di prevedere i trend in base a dove il pubblico sta reagendo o commentando di più  e quindi molto spesso le redazioni seguono l’umore dei lettori e non l’oggettiva importanza. 

 

Sempre per la logica del click.

 

Capisci che questo fenomeno a livello inconscio ci fa percepire l’argomento in maniera meno oggettiva ma anche percepire più forti pericoli che non sono mai realmente aumentati, aumentando il fenomeno infodemico.

 

Questa polarizzazione ha avuto un notevole incremento soprattutto con la pandemia da di Covid 19. 

 

E da lì si è continuato con la guerra in corso e i rincari sulle bollette.

 

Ricapitolando

 

Quindi prima di tutto se una notizia ti turba verifica che essa rispetti tutti i passaggi.

 

Secondo, quando vedi che tutti parlano di un argomento, prima di allarmarti pensa che potrebbe essere solo un’ondata dettata da un trend, il che non la rende meno importante, ma non sei costretto a leggerla ovunque.

 

Per capire come e rendere il tuo feed un posto migliore ho scritto un articolo proprio su questo.

 

Però ora sai perché questo avviene, e puoi essere più criticǝ quando una notizia invade il tuo feed.

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